INTERROGAZIONE n. 122 del 01/03/2023
In ordine alla situazione di Arrical e alla gestione del sistema idrico calabrese

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:
-la Regione Calabria ha istituito l’Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria ad aprile 2022, con la legge regionale numero 10, con la quale veniva soppressa l’Autorità idrica della Calabria le cui funzioni passavano all’ArriCal rappresentata da un commissario straordinario;
-la legge regionale n. 32 del 21 ottobre 2022 stabilisce all’“Art. 18-bis (Disposizioni transitorie in merito al Servizio idrico integrato) che l’Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria, ove individui Sorical Spa quale gestore unico del Servizio idrico integrato, definisce il cronoprogramma del subentro del predetto gestore unico agli attuali gestori, fermo restando il subentro immediato nella riscossione della tariffa;
-Il commissario straordinario dell’Arrical con la deliberazione n. 9 del 25 ottobre 2022 ha assegnato l’affidamento del servizio idrico integrato per l’intera filiera e per l’intera circoscrizione territoriale alla Sorical Spa a capitale interamente pubblico, individuando all’interno della convenzione di affidamento il percorso che assicuri entro il 31 dicembre 2023 il rispetto di tutte le condizioni di cui all’art. 5 del d.lgs. 50/2016 e s.m.i.;
-l’ArriCal ha approvato un cronoprogramma del subentro del predetto gestore unico agli attuali gestori che prevede, tra le altre cose: la bollettazione dell’anno dovrà riportare il logo Sorical ed i pagamenti da parte degli utenti avverranno su un conto intestato a Sorical medesima;
ai Comuni è consentita la sola possibilità di consultare il conto ai fini della rendicontazione, sui flussi incassati Sorical tratterrà le proprie spettanze mentre ai Comuni trasferirà le eccedenze e che “laddove gli incassi da tariffa non fossero sufficienti” i Comuni continueranno “a coprire i costi della fornitura idrica all’ingrosso in misura non inferiore a quella garantita negli ultimi anni”;
Sorical potrà trattenere sull’incassato anche le quote di rata per i debiti dei comuni/gestori sulle forniture di acqua all’ingrosso scadute e non pagate e supporterà “i Comuni per pratiche finalizzate ad accedere a forme di finanziamento agevolato presso la Cassa depositi e prestiti per liquidare le spettanze dei fornitori”;
i Comuni si fanno carico del debito pregresso nei confronti di Sorical;
in ogni caso sono esclusi dal trasferimento/acquisizione debiti e crediti pregressi i quali restano in capo ai Comuni. Preso atto che: -la novella normativa, in particolare quella relativa al sistema idrico, indica in modo preciso il ruolo di Sorical Spa che, in pratica, si dovrà sostituire ai sindaci non solo nella distribuzione dell’acqua nei rubinetti delle case dei calabresi, ma anche della riscossione dei relativi ruoli;
-questo cambio di governance determina una serie di preoccupazioni sia in ordine alla situazione contabile dei Comuni in quanto Sorical subentra immediatamente nella riscossione della tariffa, ma le spese del servizio rimarrebbero in capo ai Comuni, sia per quanto concerne la gestione operativa di manutenzione e gestione delle reti idriche nella fase di transizione al gestore unico;
-molti sindaci calabresi hanno annunciato ricorso al Tar contro la nuova autorità idrica, adducendo tra le varie motivazioni, che «il gestore unico regionale non può escludere dalla gestione del servizio idrico integrato pezzi del sistema e subentrare soltanto in alcuni di essi, quali la bollettazione e la riscossione della tariffa, lasciando la gestione dell’intero servizio idrico integrato ai Comuni che, conseguentemente, ne devono sopportare i costi». -nei ricorsi presentati al Tar si evidenzia l’eccezione di incostituzionalità di una porzione della legge n. 32 del 21 dell’ottobre 2022 nella parte in cui «l’Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria, ove individui Sorical Spa quale gestore unico del Servizio idrico integrato, definisce il cronoprogramma del subentro del predetto gestore unico agli attuali gestori, fermo restando il subentro immediato nella riscossione della tariffa», in quanto entrerebbe in palese violazione dell’autonomia finanziaria riconosciuta agli enti locali e, anche, del comma 6 dello stesso articolo 119 della Costituzione per il quale i Comuni «possono ricorrere all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento». -i Comuni chiedono che venga annullato, previa sospensione, il decreto emesso dal commissario dell’ArriCal «con cui si è proceduto all’approvazione del cronoprogramma del subentro del predetto gestore unico agli attuali gestori, con previsione che la gestione del servizio permarrà per l’intero anno 2023 in capo ai Comuni/gestori esistenti»;
-vi è stato un serio problema di coordinamento tra Regione ed Enti locali, uno scarso coinvolgimento dei sindaci in tutta questa operazione così come la nomina del direttore tecnico, di diretta emanazione del presidente, che svuota di senso il ruolo dei primi cittadini, facendo venir meno la leale collaborazione fra Regione e Comuni ai quali si chiede oggi di aderire, quasi come un atto fideistico, ad un qualcosa che è stato già confezionato.
Per sapere:
1. se non si ritenga necessario sospendere lo stato di attuazione del trasferimento del servizio idrico dai Comuni alla Regione in attesa di chiarimenti normativi ed organizzativi indicati nei ricorsi al Tar presentati dai comuni calabresi.

Allegato:

01/03/2023
A. LO SCHIAVO